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       BMW 3,0 CSL “Millimitrée , LE MANS 1976 #41 - a cura di Massimo GEMINIANI

 

La vettura:  Lo strapotere della Porsche nelle competizioni tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, indusse la BMW a sviluppare una versione da competizione della coupé E9. Così nel 1972 venne lanciata la 3.0 CSL dotata di carrozzeria alleggerita, cofani e portiere in alluminio, finestrini e lunotto in plexiglass. Il motore 6 cilindri in linea di 3200 cc, era sovralimentato da turbocompressore, erogando circa 760 cv con 1,2 bar di pressione. La peculiarità di questa vettura era nella grafica: nel 1976, la BMW rinnovò l'operazione di far decorare le proprie vetture da famosi pittori e dopo Calder e Poulain fu la volta di Frank Stella. Alla guida furono chiamati gli statunitensi Peter Gregg e Brian Redman..

La 24h del 1976:  Gli organizzatori ammisero per la prima volta alla gara le vetture di Gr. 5 (le famose “Silhouette”), le Gr. 6 e le GTP permettendo l'esordio delle Rondeau, delle WM e di qualche vettura americana. La vittoria non sfuggì alla Porsche 936 ufficiale della mitica coppia di fuoriclasse Ickx-Van Lennep. La vettura ebbe un problema al turbo la domenica mattina che la fece fermare ai box per circa 35 minuti. Il vantaggio accumulato però era talmente elevato che, al re-start, la vettura mantenne la propria posizione fino al traguardo. La “nostra” BMW percorse pochissima strada: un guasto alla pompa dell'olio la costrinse al ritiro dopo appena 4 ore di corsa.

Le Gr. 5 Silhouette: Nel 1976 la FIA rivoluzionò il Campionato Mondiale Marche ammettendo questa nuova categoria. Erano ammesse tutte le vetture omologate nei gruppi dall' 1 al 4; era consentito ogni tipo di preparazione, si poteva addirittura cambiare il posizionamento del motore. L'unico legame con la produzione di serie era dalla linea della carrozzeria (silhouette appunto) che non poteva subire sostanziali alterazioni. Un regolamento così libero trovò quasi tutti i costruttori impreparati e solo Porsche e BMW parteciparono in forma ufficiale al campionato di quell'anno che si giocarono fino all'ultima gara

Il mio modello Il kit è della Provence Moulage, identificato dal numero k1900, la cui reperibilità sul mercato è praticamente nulla. I miei ringraziamenti vanno, quindi, all'amico, nonché socio del club, Daniele Malavasi che, con tempismo e costanza formidabili, è riuscito ad acquistarlo su internet. La scatola di montaggio si presenta nel modo abituale dell'ormai scomparsa ditta francese. E' composto da una trentina di pezzi: la carrozzeria è in resina così come il fondino, il sedile ed il cruscotto. La gabbia roll-bar e l'estintore sono in metallo bianco. Gomme e cerchi completano il tutto. Un discorso particolare e critico va fatto sulle fotoincisioni: decisamente brutte e mal stampate. Ho quindi provveduto alla sostituzione di tutti quei pezzi reperibili sul mercato, utilizzando solo quelli insostituibili.

Montaggio:  Ho subito constatato che lo splitter era distrutto e l'ho ricostruito con del plasticard dandogli una maggior sporgenza. Dalle fotografie in mio possesso, scaricate da internet, rilevo che sul cofano posteriore sono presenti 3 bocchettoni per il rifornimento rapido mentre il kit ne ha solo 2. Ho provveduto alla modifica. E' necessario prestare molta attenzione nel posizionare le pinne a supporto dell'alettone in quanto vanno ovviamente sistemate parallele e raccordate perfettamente con la carrozzeria. Per fissarle meglio ho provveduto ad inserire dei perni sulla carrozzeria che ho fatto combaciare con dei fori fatti precedentemente sulle pinne stesse. Attenzione! Stiamo parlando di manipolazioni su resina di pochi decimi di millimetro! Per il resto la fusione di stampa è ottima e non necessita di particolari opere di stuccaggio se non la solita mano di Filler prima della verniciatura.

Abitacolo: Molto semplice e spartano nella realtà, altrettanto “scarno” nel modello. La gabbia del roll-bar, stile anni settanta, è facile da riprodurre in quanto è composta da soli 2 pezzi. Sedile racing verniciato in un bel rosso brillante ed estintore completano il tutto. Ovviamente non mi sono accontentato e ho posizionato la pedaliera in fotoincisione (Tron), la leva del cambio tornita (Tron) e le cinture di sicurezza nere fatte ex-novo in quanto assenti nel kit.

Verniciatura:  L'interno è completamente in NERO SATINATO TALKEN RAL 9005, la carrozzeria BIANCO LUCIDO TALKEN 9010 (prima un paio di mani in BIANCO OPACO TALKEN 9010 OP) e per l'alettone, rifatto con del plasticard, ho steso un paio di mani di bianco opaco e poi una spruzzata leggera di vernice CROMO TALKEN. Per concludere ho verniciato di nero il fondo delle griglie per lo sfogo dell'aria calda dei radiatori..

Decals: Siamo di fronte al momento più importante e delicato nel corso del montaggio del kit. Vi consiglio di studiare bene le fotografie della vettura reale in quanto nel foglio di istruzioni originale sono stati commessi dei grossi errori: la decals da applicare sulla portiera lato guida va capovolta in quanto il motivo disegnato da Frank Stella “tende al basso”. Oltre a ciò, ho preferito tagliare in tre parti la decals relativa al cofano posteriore onde poterla posizionare dritta sulle fiancate posteriori; originariamente era un unico pezzo, troppo grande. Ho commesso l'errore di non tagliare la decals dell'anteriore e a destra la decorazione tende a chiudere. Il consiglio generale che posso dare è quello di partire dalla parte centrale della vettura e solo quando le decals sono ben asciutte continuare scendendo verso in fondo scocca. Se le righe non dovessero essere ben raccordate tra di loro, provvederemo alla fine con un pennellino finissimo o con un rapidograf a china. Ho sostituito infine gli stemmi BMW con quelli delle Decals Virage.

Finitura:  Eccoci ad un'altra parte delicatissima del montaggio. Ho posizionato in successione i tappi di rifornimento rapido (3) preparati precedentemente, lo spoiler sopra il tetto, le pinne sul cofano anteriore, i ganci cofano (7 su quello anteriore e 2 su quello posteriore) e quello anteriore per il traino, le cornici dei vetri laterali, che ho modificato in quanto quelle fornite erano di disegno errato, il tergicristallo (anch'esso sostituito) ed, infine, l'alettone posteriore , Qualche “collega” che ha eseguito il montaggio prima del sottoscritto, ha preferito sostituire le ruote del kit con i BBS RACING di SPRINT 43; a mio avviso anche quelle fornite dalla PM sono ottime e quindi ho optato per mantenerle aggiungendo solo i dadi centrali fotoincisi. Il risultato mi sembra ottimo.

Conclusioni:  A lavoro ultimato un gran bel modello da aggiungere alle altre tre vetture relative alle “Art Car” presenti alla 24 ore nella fine degli anni settanta. Indubbiamente la maggiore difficoltà va ricercata nel posizionamento delle decals e nelle finiture che rendono questo modello veramente insuperabile. A mio avviso, il kit è dedicato a modellisti molto esperti supportati da documentazione dettagliata. Ho commesso anch'io dei piccoli errori ai quali ho cercato di rimediare intervenendo con pazienza ed esperienza.

 

 

 

Massimo Geminiani  (Marzo 2011)

 

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