La vettura: “Figlia” del regolamento varato dalla Commissione Sportiva Internazionale nel 1957 che limitò la cilindrata dei prototipi a tre litri fu prodotta fino al 1961 in appena 34 esemplari. A livello di collezionismo è seconda solo alla Ferrari 250 GTO: nel 2009 in un’asta a Maranello è stata raggiunta la fantastica cifra di € 9.020.00,00. Il suo nome deriva dal fatto che la testata del motore era verniciata di rosso. Era equipaggiata con un motore 12 cilindri a V di 60° di 2.953,21 cc. La potenza era di circa 300 CV a 7.000 giri al minuto. Il telaio era tubolare, le sospensioni anteriori a ruote indipendenti e le posteriori con ponte rigido. Il cambio a quattro rapporti più RM ed il differenziale autobloccante ZF.La 24h del 1960: La gara si svolse il 25 ed il 26 giugno 1960. Anche quell’anno il bizzarro clima della Sarthe la fece da padrone con pioggia Sabato e secco Domenica. La vittoria non sfuggì alla Ferrari che si presentò con ben 4 “Testa Rossa” ufficiali ed 1 iscritta dalla scuderia N.A.R.T. A causa di un grossolano errore di calcolo, 2 di queste rimasero ferme sul tracciato senza benzina dopo appena 3 ore di corsa. Vinse l’equipaggio belga Gendebien-Frere con la “nostra” vettura n° 11. Il GPV fu percorso sia da Gregory su Maserati “Birdcage” Tipo 61 sia da Gurney su Jaguar E2A in 4’04”00. La Ferrari vincitrice percorse la distanza di 4.217,527 Km alla media di 170,914 Km/h
Il mio modello
: Il kit è un Renaissance ref. 43/14, acquistato tempo fa tramite il Club ad € 58,10 ed è composto in totale da una sessantina di pezzi: la carrozzeria ed il fondino sono in resina e per il resto abbiamo ottime fotoincisioni, ruote a raggi, pezzi torniti ed altri in metallo bianco. Le istruzioni per il montaggio sono complete e composte da ben 4 fogli. Completano il tutto il foglio di decals e gli acetati per i vetri ed i fari.
Montaggio
:noto subito che gli stampi sono abbastanza grezzi con molto materiale in eccesso da eliminare. Le numerose prese d’aria presenti sul modello sono chiuse ed appena accennate. Anche la presa d’aria anteriore è chiusa. Ho provveduto quindi a renderle tutte “passanti” e consiglio di prestare la massima attenzione in questa fase in quanto si andrà a lavorare le resina spessa solo pochi decimi di millimetro. Il fondino era svergolato e l’ho raddrizzato con un bagno in acqua calda. Prima di procedere alla verniciatura occorre montare sulla carrozzeria i rivetti nella zona della presa d’aria del motore, i quattro ganci (due ant. e due post.) per il sollevamento della vettura e lo specchio retrovisore.Abitacolo: è forse la parte più difficile da riprodurre in quanto è tutto a vista. Il fondo va fatto combaciare perfettamente con l’abitacolo: teniamo in considerazione che all’interno vanno applicate le fotoincisioni delle paratie laterali, delle centine delle portiere e sul lato sinistro il serbatoio dell’olio che si intravede appena, una volta terminato l’assemblaggio. Oltre a ciò dovremo sistemare il cruscotto e la paratia posteriore alla quale ho aggiunto, auto-costruendola, la borraccia che serviva a dissetare il pilota. Le fotoincisioni della paratia laterale, di quella posteriore e del cruscotto le ho carteggiate con carta per carrozzieri di grana piuttosto grossa (600/800) usata a secco. Ho sostituito la pedaliera (quella fornita era troppo spessa) e la leva del cambio con il selettore delle marce. Terminiamo con le decals relative agli strumenti (ho usato quelle della Virage) ed il volante, che ho lasciato nel colore radica. A vista abbiamo anche la parte superiore del motore con i 12 tromboncini di aspirazione (la caratteristica di questo modello). Per l’installazione degli stessi consiglio di eliminare i perni che servirebbero quale riferimento al posizionamento perchè troppo vicini uno all’altro. Completano il tutto i due sedili ed il poggiatesta che sono stati verniciati in un bel blu elettrico (Humbrol HU 25).Scarichi: Quelli forniti non sono certo un granchè e sono piuttosto grossi. Invece di ricostruirli ho tentato il “recupero” riducendoli nello spessore specialmente nella zona del silenziatore. Poi li ho risagomati per farli aderire perfettamente alla carrozzeria. Alla fine sembrano sproporzionati rispetto al resto ma eseguendo una verifica con alcune foto della vettura originale sembano azzeccati. Per terminare li ho verniciati con il Gun Metal sporcato con del nero opaco.
Verniciatura
:un paio di mani d Filler della talken come base, 4 mani di Rosso Corsa 120 Talken e dopo aver posizionato le (poche) decals, un paio di mani di trasparente lucido, sempre della Talken. L’abitacolo l’ho verniciato con l’Alluminio HU 11 Humbrol che ho stemperato con del nero opaco una volta asciutto. L’alloggiamento dei fari è alluminio ed i passaruota neri.Ruote: quelle fornite sono molto belle. Attenzione al posizionamento dei gallettoni ferma ruota (hanno sensi diversi tra destra e sinistra) .
Finitura
:tante fotoincisioni da sistemare: in precednza avremo fatto i fori sulla carrozzaria per l’alloggiamento di questi particolari. Quindi, sistemeremo i 12 ganci ferma capotte intorno all’abitacolo; i ganci ferma cofano con le rispettive cinghie in cuoio e le luci di illuminazione della targa porta numeri. I fari di profondità saranno montati nella presa d’aria anteriore dietro alla griglia (verniciata di nero). Per ultimo si posizioneranno il parabrezza la parte superiore della presa d’aria motore.
Conclusioni:
un bel kit per un modello mitico. C’è tanto lavoro da fare, sia di adattamento per gli accoppiamenti fra i vari pazzi, che per la cura dei particolari. Un supporto indispensabile mi è stato dato dalle numerose fotografie della vettura vera che si possono trovare su Internet. Anche in questo caso però la casa francese fatto un ottimo lavoro. Purtroppo il prezzo della scatola di montaggio è piuttosto elevato (oggi siamo intorno ai € 95,00) ma a lavoro finito possiamo essere soddisfatti di avere nella nostra collezione uno dei Miti della casa di Maranello
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