PORSCHE 935/78 Moby Dick , LE MANS 1978 #43 - a cura di Massimo GEMINIANI La vettura: Lo sviluppo delle Porsche 935 Gruppo 5 da corsa prosegue anche nel 1978. Gli interventi principali sono quelli relativi all’aumento della potenza (arrivata a 845 CV a soli 8.200 giri/min) ed al miglioramento dell’ affidabilità del motore turbo che viene completamente rivisitato . La cilindrata è portata a 3.211 cc. Il curioso soprannome “ Moby Dick” le viene dato in omaggio alla gigantesca balena bianca che insegue e uccide il capitano Akab. Le misure della vettura ne danno un esempio: Lungh. mm 4.880, largh. mm 1.970, carr. ant. mm 1.630, post. mm 1.575! Il cambio a 4 marce, viene capovolto per abbassare il baricentro della vettura e per avere una minore sollecitazione dei semiassi. Il telaio è in traliccio di tubi rivestito da sottili lastre di vetroresina. Una curiosità: dato che su quasi tutti i circuiti del mondo si corre in senso orario, la posizione di guida è spostata sulla destra per consentire una maggiore visibilità al pilota. La leva del cambio tuttavia rimane al centro obbligando il pilota a cambiare con la mano sinistra..La 24h del 1978: La gara è dominata dalla Renault che è riuscita a sconfiggere l’armata delle Porsche (935 e 936) capitanata dal belga Jacky Ickx al volante della 936/78, giunto secondo in equipaggio con Bob Wollek e Jurgen Barth. Vittoria quindi dell’Alpine A 442/B pilotata da Didier Pironi e da Jean Pierre Jaussaud. La “nostra” 935/78 con al volante Manfred Schurti e Rolf Stommelen si piazza all’ 8° posto assoluto a 43 giri dai vincitori. Nota di merito il 3° posto in griglia con il tempo di 3’ 30” 900, pole position per la categoria Gr. 5.Il mio modello : A mio parere la “Moby Dick” è una delle più belle vetture che hanno corso a Le Mans. L’unico Kit, peraltro di difficilissima reperibilità, è quello della STARTER cod. POR106 che l’amico nonchè socio del LMMFC Daniele Malavasi mi trova su Internet. Il kit è composto da una ventina di pezzi in resina e plastica (copri cerchi, fondino e tergi) oltre ai cerchi in metallo, gomme e trasparente per i vetri e fari anteriori. Foglio di decals e solita fotografia al posto delle istruzioni. Su internet con molta pazienza si possono trovare delle fotografie della vettura in garaMontaggio : Inizio con il togliere le bave di stampa e subito mi imbatto nel primo problema: la coda della vettura è molto lunga e spiovente e, dato che il kit è vecchio , si è incurvata verso il centro come se la resina avesse ceduto. Con dell’acqua calda e tanta accortezza l’ho raddrizzata eliminando e rifacendo con del plasticard il nolder. Ho tolto gli specchietti retrovisori per facilitare sia la verniciatura della zona che la posa delle decals. Elimino ai piedi del parabrezza le varie leve dello stacca-batteria, estintore, jack aria compressa decisamente brutte che sostituirò con delle fotoincisione recuperate dal mio “magazzino”. Tolgo anche le maniglie dalle portiere, i ganci ferma cofano e gli scarichi. Tutti questi pezzi saranno sostituiti con accessori in fotoincisione e torniti che si possono trovare in commercio. Io ho usato quelli di Tron. Ho trovato l’alettone piegato e, con la stessa tecnica spiegata sopra, l’ho raddrizzatoAbitacolo: Una volta accoppiato il pezzo con la carrozzeria l’ho verniciato in NERO OPACO RAL 9005. Ho voluto particolareggiare gli interni visto che si notano bene dall’esterno. Non ho costruito la gabbia del roll-bar perchè a mio avviso avrebbe appesantito troppo l’insieme. Ho iniziato a fare il pavimento del lato guida con un pezzo di fotoincisione. Ho aggiunto la pedaliera con la leva di rinvio della frizione ed il poggiapiede. Leva del cambio tornita con il pomello da colorare in grigio. Estintore anch’esso tornito e vari cablaggi. Terminato ho posizionato le decals VIRAGE degli strumenti di controllo sul cruscotto e sul montante centrale. Sedile nero opaco Humbrol 33 e relative cinture di sicurezza, anch’esse nere. Ho aggiunto la parte delle cinture che dal sedile si ancorano al telaio. Verniciatura : Prima della verniciatura definitiva ho spruzzato il modello con il PRIMER intervallando 3 mani con una carteggiata con della carta abrasiva per carrozzieri a grana fine (800-1.000). La carrozzeria è in BIANCO LUCIDO RAL 9010 e di questa ne ho passate 5 mani leggerissime. Prestate attenzione al bianco in quanto deve essere fatto asciugare bene tra una mano e l’altra e, ripeto, le mani devono essere leggerissime.Decals: Ecco le dolenti note: le decals tendono a sfaldarsi una volta bagnate e quindi vanno trattate asciutte con il liquido MICROSCALE. Vanno poi posizionate normalmente e ammorbidite con il liquido apposito di Tron. A mio avviso il rosso fluorescente della Martini è troppo chiaro in quanto le decals sono piuttosto vecchie e quindi scolorite. Il colore esatto potrebbe essere il Tamiya TS 36 e sia lo splitter che i cerchi ho preferito verniciarli di questo colore che usare le decals fornite nel kit. Attenzione perché la “sequenza” degli sponsor sul cofano anteriore è diversa da quella consigliata. Quella giusta è, partendo dal parabrezza: Dunlop, 43, Martini, logo Porsche, Shell. Finitura : Dopo questo passaggio ho colorato l’interno e il contorno vetri in Nero Satinato Humbrol 85. Ho posizionato i vetri, i fari anteriori e passato due mani di TRASPARENTE LUCIDO Talken. Terminata questa operazione ho colorato di nero opaco gli sfoghi d’aria calda sia anteriori che posteriori per dare più realismo all’insieme; la griglia posteriore nero satinato, i bocchettoni per i tappi rifornimento e le prese d’aria laterali. La parte posteriore, come accennato sopra, è stata “arricchita” con gli scarichi torniti (quelli delle turbine sono nero satinato) e decals per i fari posteriori. Ho aggiunto l’alettone, la griglia anteriore (in alcune foto è presente in altre no), il tergi (sostituito con uno in fotoincisione) ed infine l’antenna.Conclusioni: Purtroppo il grosso limite dei kit francesi degli anni scorsi è quello di essere piuttosto grezzi. In questo caso la linea della vettura è discreta ma se vogliamo un prodotto finito ricco di buona qualità dobbiamo arricchirlo con diversi particolari extra. Questo fa si che il montaggio diventi complicato ed adatto solamente a mani esperte. A modello finito posso dire di essere soddisfatto del lavoro svolto. Aggiungo alla mia collezione un pezzo immancabile per la tematica 24 Ore di Le Mans.
Massimo Geminiani (Aprile 2009) INDIETRO
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